Per Burato (Lega) Valle Ossi è un’opportunità

giovanni-burato-lega-nord-eracleaPer Burato (Lega) Valle Ossi è un’opportunità. Dopo le opinioni espresse da vari politici locali appartenenti alla maggioranza che amministra Eraclea ed all’opposizione ecco quella di Giovanni Burato, segretario della Lega ad Eraclea. «Quello di Valle Ossi è un progetto ambizioso che tra lungaggini, litigi, ritardi e cambi della guardia ha portato Eraclea ad essere fanalino di coda rispetto alle amministrazioni del litorale vicine». La Lega è critica sul progetto da cento milioni in dirittura d’arrivo per la stagione 2020 e da poco presentato dal Comune e i progettisti. Ma il Carroccio ammette, al di là dei ritardi, le grandi potenzialità del futuro parco villaggio.

«Ci siamo sempre chiesti se un progetto simile possa in qualche modo spaventare», dice il segretario Giovanni Burato, «una realtà piccola nella quale le attività esistenti sono per lo più familiari o locali. Invece di vederne le possibili prospettive di crescita si è sempre dato maggiore peso agli impatti ambientali e urbanistici che andrebbero anzi riqualificati e rivalorizzati dall’attuale stato di degrado, senza pensare a quelli sociali ed economici. Ora il progetto assume la sua nuova veste», aggiunge, «di un parco turistico nel quale potranno trovare collocazione più realtà vista la sua estensione. Un villaggio turistico di eccellenza, una darsena, degli ampi parchi urbani, una piazza con attività economiche e confidiamo possano trovare uno spazio adeguato anche il maneggio come attività storica della nostra località e magari anche uno spazio attrezzato e sicuro per i naturisti che oggi sono costretti in maniera abusiva a occupare le parti più isolate dell’arenile o a scontrarsi con coloro che intendono praticare pratiche più collegate alla perversione ed all’esibizionismo».

«Come gruppo confidiamo comunque che alcuni aspetti del progetto possano essere migliorati in fase esecutiva. L’intervento si colloca come un’isola felice completamente disconnessa da quello che è il tessuto urbano esistente. Avremo forse preferito che l’asse principale del progetto fosse sviluppato in continuità con quello esistente di via Dancalia di modo da consentire in maniera più fluida e diretta il flusso pedonale verso le attività economiche esistenti. Inoltre oggi l’asse principale sbocca in prossimità dell’esistente depuratore portando pertanto a un’evidente contraddizione estetica e funzionale».

Scritto da Giovanni Cagnassi per il quotidiano La Nuova Venezia.

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