Nuova Venezia e Gazzettino celebrano il primato del Ponte Crepaldo

Ne stanno parlando un po’ tutti anche i due principali quotidiani del nostro territorio dedicando un articolo alla squadra di calcio del momento. Il Ponte Crepaldo Eraclea al termine del girone d’andata di Prima Categoria si è “laureato” campione d’inverno. Per parlare di questo primato, che ci ha  lasciati positivamente sorpresi, La Nuova ed il Gazzettino  hanno intervistato Nerio Corò, l’allenatore dei biancoverdi che assieme al ristretto ma affiatato ed efficiente gruppo dirigenziale è fra gli artefici di questo successo.

LA NUOVA VENEZIA

Soddisfazione e cautela. Il titolo di campione d’inverno a Eraclea in Prima categoria girone H è arrivato a sorpresa, ha portato entusiasmo ma nell’ambiente del Ponte Crepaldo si rimane con i piedi piantati per terra. Nella penultima di andata il balzo in testa alla classifica e all’ultima la conferma con la vittoria netta contro l’Unione Sile, 6-0. Undici vittorie e solo quattro sconfitte (S. Elena, Marcon, Ponzano e Pramaggiore), 33 punti fatti, come le reti messe a segno (di cui dieci del vice capocannoniere Steven Angelini) e quattro lunghezze di distacco dalla seconda, il Ponzano Calcio. «Ma adesso pensiamo alla prima di ritorno contro il Bibione in casa», commenta mister Nerio Corò, l’artefice del cambiamento di rotta di questa stagione. «Magari non mi aspettavo di, «Virare a metà campionato con il primo posto, ma ero convinto, visto il bel gruppo che siamo riusciti a formare, che la mia squadra valesse il quinto, sesto posto. Rispetto allo scorso anno quando la società si era salvata all’ultimo, nella scorsa estate con il mio arrivo abbiamo apportato le giuste modifiche all’organico, inserendo quei giocatori che si sono rivelati utili a completare il mio modo di pensare il calcio. Abbiamo avuto un inizio non certo brillante con due sconfitte nelle prime tre giornate, poi però c’è stata l’inversione di tendenza. Ma soprattutto voglio sottolineare come questo risultato sia merito del dodicesimo uomo in campo. I tifosi del Ponte Crepaldo Eraclea si sono rivelati il vero fattore di questa prima parte della stagione. In casa sono un sostegno insostituibile, non fanno mai mancare il loro apporto nemmeno in trasferta, e i ragazzi hanno voluto ripagare anche così la loro vicinanza». Adesso cosa manca per rendere perfetta la stagione? “Il nostro obiettivo a inizio anno era raggiungere prima possibile la salvezza. Possiamo ormai dire che ormai questo traguardo sia stato raggiunto», conclude mister Corò, «dobbiamo solo continuare come abbiamo fatto finora. Pensare partita per partita, puntando sempre alla vittoria in un girone molto equilibrato, Unione Sile a parte vera cenerentola del campionato. Non dico che possiamo puntare alla Promozione, ma credo che un posto nei playoff non sia utopia».
Scritto da Alessandro Torre per il quotidiano La Nuova Venezia.

IL GAZZETTINO

Con un filotto di sei vittorie il Ponte Crepaldo Eraclea si è laureato di forza “campione d’inverno” nel girone H di Prima categoria. Un titolo in grado di far sognare tanto quanto è però platonico, come sa bene il tecnico Nerio Corò il cui primo obiettivo, infatti, è sbarrare le porte a qualsiasi forma di rilassamento. Quattro anni fa col neopromosso Noventa al giro di boa eravamo in testa con 34 punti, la seconda promozione di fila faceva gola a tutti, nel girone di ritorno invece ne raccogliemmo appena 18 chiudendo quarti. Proprio quel calo mentale oggi vogliamo scongiurare per restare protagonisti. Durante la sosta natalizia abbiamo giocato un’amichevole col San Donà di Seconda perdendo 3-2, spetta a me il compito di tenere i ragazzi concentrati, guai a pensarci già arrivati se vogliamo almeno i playoff». Di sicuro il Ponte Crepaldo finora è la vera sorpresa «In estate la società mi chiedeva una salvezza meno sofferte di quella dello scorso anno, quindi in teoria basterebbe tagliare il traguardo alla penultima giornata – ci scherza su Corò. Ho voluto puntare sui giocatori più adatti al gruppo che volevo creare, qualcuno è rimasto, altri mi hanno seguito dallo Jesolo, giocavano in una categoria inferiore ma conoscendoli sapevo di andare sul sicuro. Siamo soddisfatti di quanto fatto anche perché, tolti alcuni elementi di esperienza, schiero sempre sei giovani fuori quota anziché uno, ne abbiamo trovati di bravi da vivai importanti, in più così non dobbiamo temere di sbagliare le età nelle sostituzioni» sorride il 50enne che proprio a Ponte Crepaldo aveva cominciato ad allenare nel 2010 partendo dalla Terza categoria. Nel suo curriculum la bella promozione a Noventa di Piave vincendo quella Seconda dalla quale non è invece riuscito a sollevare lo Jesolo nell’ultimo biennio, «Qualcosa di buono l’avevamo fatto arrivando in finale playoff ed in semifinale di coppa, ero anche stato riconfermato ma ho scelto di cambiare per poter fare solo l’allenatore. Ho avuto la fortuna a 22 anni di avere come tecnico Alberto Zaccheroni al Venezia in Serie B, il quale diceva sempre che per vincere ci vogliono società, giocatori e un discreto allenatore. Un mister più sale di categoria e più può incidere, in Prima c’è già differenza rispetto alla seconda perché puoi pensare e proporre qualcosa di cucito addosso sui tuoi giocatori. Il mio obiettivo è creare un gruppo vincente cambiando qualcosa nella motivazione, tenendo tutti sulla corda ed in considerazione. Non molliamo mai e lavoriamo sodo. Con i ragazzi ad esempio anche in questo periodo di festa ci alleniamo regolarmente in 21 anziché in una manciata». Il team biancoverde ha sommato 33 punti con 11 vittorie e 4 sconfitte, ed è a +2 sul Ponzano e a +3 sul Marcon. «Credo che davanti ci sia il terzetto meglio attrezzato, fermo restando che a parte il Sile e un po’ il San Stino c’è grande equilibrio con gare simili in cui fa la differenza l’episodio e la voglia. A noi nessuna squadra ci ha messo sotto tranne il Pramaggiore, un 4-0 subìto dopo uno settimana complicata per problemi con i campi legati al livello del Piave». Sul piano personale Nerio Corò incrocia le dita: «Da attaccante quand’ero al Venezia mister Rino Marchesi stava per farmi esordire da titolare contro la Reggiana. invece restai fuori per una botta, pareggiammo 0-0 al Penzo contro Ravanelli e soci e Zamparini lo esonerò, lì forse passò il mio treno, ora da allenatore vorrei arrivare almeno al calcio diretto da arbitri e guardalinee, spero di mettermi in mostra e salire il più in alto possibile».
Scritto da Marco De Lazzari per il quotidiano “Il Gazzettino