Chiamati i sommozzatori per il ponte di barche affondato

Ponte di barche fra i comuni di Eraclea e Jesolo, nei prossimi giorni si immergeranno i sommozzatori. Ditte specializzate che sono state incaricate dai gestori e proprietari della struttura per metà affondata alla foce del Piave dopo l’ondata di maltempo che alla foce del Piave ha creato enormi disagi. I lavori di sistemazione andranno per le lunghe, ma si conta di rivedere il ponte galleggiante tra Cortellazzo ed Eraclea entro la primavera. E forse anche prima. Nei prossimi giorni i proprietari potranno stilare un bilancio dei danni per decine di migliaia di euro. L’acqua del Piave ancora scura e il maltempo dei giorni scorsi hanno impedito un monitoraggio completo della parte immersa inesorabilmente alla foce del Piave. Ma da oggi in poi i sommozzatori e le ditte incaricate potranno capire che strategia da seguire per far riemergere l’infrastruttura danneggiata e sprofondata per circa metà della sua lunghezza. Forse non serviranno neppure i galleggianti e basterà azionare delle speciali pompe per estrarre l’acqua e consentire la riemersione. «Stiamo attendendo che ci vengano dati ulteriori ragguagli», ha detto il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia, «in modo tale da capire tempi e costi. Il Comune potrà fare la sua parte se necessario. Si tratta di un ponte galleggiante molto importante per il collegamento fra il Lido di Jesolo ed Eraclea Mare». Ma, visti i tempi della pubblica amministrazione, i proprietari si stanno dando da fare senza chiedere aiuti, che comunque saranno bene accetti se ci saranno. «Non possiamo sbilanciarci ancora», spiegano riflessivi i soci proprietari, «l’acqua è stata scura per tutto questo tempo e ha impedito ogni possibile controllo subacqueo».

Scritto da Giovanni Cagnassi per il quotidiano La Nuova Venezia.