Acqua e fango nel ristorante «Abbiamo perso tutto»

Devastato il locale “Di qua e di là del Piave” al confine fra i comuni di Eraclea e Jesolo. «Ci avevano detto di stare tranquilli, invece abbiamo perso tutto, non sappiamo se riusciremo ad aprire ancora». Giusi Greco mastica le parole tra rabbia e lacrime. È il titolare del ristorante Di qua di là del Piave, al civico 1 di via Massaua a Jesolo, giusto al confine con il Comune di Eraclea che, come dice il nome, è anche a ridosso della golena del Piave. Il locale è stato completamente investito dalla piena del fiume. E per i ristoratori rialzarsi di nuovo in piedi sembra impossibile. L’acqua ha prima invaso la terrazza esterna e poi è penetrata all’interno, allagando in sequenza la sala e la cucina. Tanta. Tantissima. Arrivando anche ad un metro e mezzo di altezza. Incalcolabili, almeno per il momento, i danni. Bloccata tutta l’attività, i gestori hanno dovuto ovviamente annullare la cena di mercoledì sera con un gruppo di 50 persone per la notte di Halloween. E addirittura in queste ore rimane difficile anche ipotizzare quando e come il ristorante potrà riaprire. «I danni sono davvero enormi, l’acqua è entrata ovunque – spiega il gestore -. Adesso è rimasta solo una montagna di fango. Dopo vari tentativi siamo riusciti ad entrare in cucina solo ieri pomeriggio. Siamo al lavoro per ripulire quello che è rimasto anche se gran parte dell’attrezzatura è stata distrutta. Anche i frigoriferi più alti che si sono capovolti e sono finiti a mollo. Le provviste? Buttate. Nelle prossime ore, dopo aver ripulito il locale dal fango, con i tecnici capiremo quali macchinari si sono salvati. Purtroppo in questo momento non sappiamo se riusciremo ad aprire ancora. Temiamo di aver perso tutto». Si poteva fare qualcosa per evitare tutto questo? «Martedì scorso, quando è scattata l’allerta, ci siamo informati con la Protezione civile risponde Greco. Sono venuti qui, hanno fatto dei sopralluoghi e ci hanno rassicurato. Da parte nostra abbiamo monitorato il fiume per tutta la notte e, nelle prime ore della mattina successiva, la situazione sembrava in miglioramento. In quelle successive ci è stato semplicemente detto dalle forze dell’ordine di spostare la nostra auto dal piazzale, perché l’avevano scambiata per quella di qualche curioso. Di fronte a quella richiesta ci siamo allarmati e abbiamo trasferito una persona anziana che abita con noi nell’appartamento al piano superiore». L’inferno e scoppiato dopo le 12, quando l’acqua ha iniziato a salire. «Prima arrivando nel piazzale e poi entrando nel locale racconta il titolare di Di qua di là del Piave -. Se ci avessero allertati avremmo fatto l’impossibile per salvare almeno l’attrezzatura più costosa e non ci saremmo trovati in questa situazione. Sicuramente ci saremmo attivati per mettere al sicuro i frigoriferi e tutto quello che era possibile trasferire al piano superiore». Danneggiati, ma anche abbandonati. «In queste ore non abbiamo visto nessuno del Comune – concludono i gestori . Stiamo facendo tutto da soli, nessuno ci ha chiesto se abbiamo bisogno di aiuto. Non c’è stata nemmeno una visita di cortesia».

Scritto da Giuseppe Babbo per il quotidiano “Il Gazzettino